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2002 - Mostre art club il Doge Disegni e pitture 199 e Genova città del sole 2002

Mostra  “Genova Città del Sole” presso Art Club Il Doge – Dicembre 2001 – Testo critico a cura di Dario Ferin

 

“Genova città del sole” si potrebbe intitolare questa mostra di Roberta Buccellati.

La giovane artista concittadina già tre anni or sono, alla sua personale ad Art Club il Doge, mi aveva colpito con una serie di disegni. Si coglieva il suo talento, oltre che la sua confidenza con le penne e matite, ed una ragguardevole interpretazione di ambienti interni, saturi di vita, di intrecci umani e di immagini paesaggistiche, rarefatte nell’essenza di centine ricamate, di stupefacente désabillé architettonico. Questa esposizione di acquerelli e grandi pitture ad olio, dedicate a vedute cittadine, conferma il temperamento perspicace ed anche perspicuo dell’artista.

La Buccellati ha memorizzato la spinta emotiva del paesaggio di Genova in eleganti sensitive visioni oniriche, dove la perlustrazione si risolve in bagliori e riverberi solari vigorosi e suggestivi. E’ proprio una città del sole la Genova della Buccellati. Case, finestre, arcate e strade sono come disseppellite dal rigore delle ardesie, del cemento e degli asfalti, dalle foschie dei frequenti piovaschi e…dai mugugni. Ci auguriamo che tutti i giovani ricomincino ad avere una visione più serena della città- Palazzi, ponteggi e viadotti sono rappresentati con armonico raccoglimento, ravvivati da un perenne arcobaleno cromatico. E’ la riscoperta, anzi il risveglio inebriante ed estatico, come dopo una lunga pioggia, di una trasfigurazione, di un sottile miraggio. Le sognanti vedute genovesi della Buccellati sono dunque icone natalizie di una città mai vista così, vagheggiata metaforicamente in festosa espansione, in raggianti zampilli di luce. La sublimazione dell’ambiente urbano ha ammorbidito e reso incantevoli, immateriali le forme come se la realtà fosse una sfumatura di sottile, atmosferica gradazione tonale.

Gli acquerelli sono costruiti con intima misura ed elegante scorrimento della tecnica cromatica. I due grandi dipinti ad olio (Il ponte di Cornigliano e Veduta di uno stabilimento balneare di Quarto) sono abilmente sviluppati con leggerezza meditativa, colori diluiti in tenui tappeti di velature d’olio.

Buccellati, sei proprio decollata bene.

 

Dario Ferin

Catalogo “L’Arte e il Doge” – Marco Sabatelli Editore (1992 – 2002)

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Corriere Mercantile – 15 Gennaio 2002 – Articolo di Giannina Scorza

La Buccellati e le visioni di Genova

 

Sublimazione dell’ambiente urbano, fascinazione allegorica delle forme, visionarietà estatica ed inebriante esteticità delle immagini: sono questi i parametri stilistici, tematici e psicologici, che hanno motivato ad ispirato i soggetti dei dipinti della pittrice Roberta Buccellati.

L’allestimento di un emblematico ciclo di sue opere ha costituito una elegante e raffinata personale, tenutasi in questi giorni, presso l’Art Club “Il Doge”, negli spazi espositivi di Via Luccoli.

Roberta Buccellati è nata nel 1969 a Genova, dove vive e lavora: ha compiuto studi artistici, si è diplomata con lode all’Accademia Ligustica di Belle Arti. Ha iniziato ad esporre nel 1991.

“Genova città del sole” è la denominazione della suadente mostra dedicata alla Buccellati dall’Art Club “Il Doge”: una rassegna di grandi oli su tela e di limpidi, frequenti acquarelli, le cui immagini riguardano vedute cittadine, i paesaggi industriali, trasposte in sontuose e sensibilissime visioni più oniriche che reali.

La panoramica dei lavori è rappresentata a catalogo da un commento critico di Dario Ferin, I dipinti della giovane artista coinvolgono i riguardanti, per la vitalità e l’energia insiti nella valentia e freschezza del segno grafico per la suggestionalità atmosferica e il pathos simbolico delle raffigurazioni scenografiche, per il “leit-motif” di emozione poetica ed evocativo che si avverte e si diffonde in ogni suo lavoro.

Buccellati è esponente di un canone figurativo veristico-fantastico, che prende a pretesto il vero, l’osservazione oculata, attentissima del reale in esiti descrittivi di contemplazione lirico-allegorica e di esaltazione affabulatoria della natura, del mondo fenomenico, del paesaggismo e dell’architettura della città. In o particolare la pittrice ha compiuto un esemplare percorso ricognitivo-rivisitativo e metaforico per quanto concerne la Genova industriale, perlustrata tanto con acutezza di sguardo, di analisi sociologica e soavità di palpito incantatorio. Ella, infatti, propone vedute sognanti ed invase di luce e barbagli di sole, che riguardano luoghi tropici come il ponte di Cornigliano, stabilimenti, scorci di case, arcate, strade, angoli dove le finestre si spalancano su asfalti, guardano altro cemento, tetti di ardesia.

 

Giannina Scorza

 

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