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2012 - Mostra “Silenzi Metropolitani” presso Galleria Il Basilisco

Mostra “Silenzi Metropolitani” presso Galleria Il Basilisco

 Rivista On line arte.go – 8 marzo 2012 , Articolo a cura di Isabella Rhode

 

Un palcoscenico urbano, quasi sospeso, che si anima silenziosamente, protagonisti gli scorci della sopraelevata e le vedute di Sampierdarena, soggetti a lungo studiati e fotografati dall’artista. Una ricognizione sulle tracce lasciate dall’uomo che lo sguardo indagatore della Buccellati compie in questi ambienti cittadini trascurati e spesso degradati ma non per questo privi di vitalità. 20 dipinti preparati  per questa occasione, capaci di cogliere i volumi, i cambi di piani e di prospettiva e le mille luci di Genova, cui faranno da cornice 30 fotografie ovvero una selezione della laboriosa ricognizione fotografica sottesa ad ogni lavoro dell’artista sempre dedita a guardare dritto dentro le cose e a cogliere informazioni e testimonianze insite nel territorio.

“E’ sullo spazio ed in particolare quello urbano che si sofferma la mia attenzione; è lo spazio creato dall’uomo a parlarmi attraverso i rapporti fra pieni e vuoti, i materiali e la luce che ricevono; è così che la città si crea il proprio carattere, al propria identità. Spesso gli spazi della città vengono ignorati, o perché parte del nostro quotidiano o perché nascosti. I luoghi diventano di conseguenza non luoghi ed è l’immagine dipinta a farli tornare alla memoria. L’architettura urbana ferma il tempo, determina dei punti di riferimento nei nostri spostamenti, negli incontri,negli svaghi, nel lavoro; a volte sono spazi inattesi ma pur sempre spazi che rivelano la storia o collettiva o del singolo individuo. Non perdere la memoria di questi luoghi significa non perdere noi stessi”. Roberta Buccellati

Nel corso del Novecento Sampierdarena, più di altre zone, è stata sottoposta ad un forte processo di trasformazione urbanistica,  economica e sociale che ne hanno modificato non solo il tessuto ma anche l’identità dei luoghi. E’ un’area dai forti contrasti che l’artista conosce bene, in cui vive e si muove tutti i giorni. Nei suoi “viaggi visivi”, nelle sue ricognizioni fotografiche coglie e assimila i cambiamenti del territorio, ne studia le sospensioni, media la visione, offrendoci un punto di vista inedito ed efficace per capire la realtà dei nostri giorni.

“La Buccellati adocchia intensamente le periferie di certo squallore contemporaneo [.. ] una realtà spettrale, trasfigurata ed una pittura fatta di orizzonti visivi nuovi, quelli degli spazi in abbandono di un’epoca postindustriale, luoghi silenziosi e muti per coloro che non ne ascoltano il vissuto emotivo. [.. ] Sono inquadrature paesistiche conturbanti perché inclinano ad uno spleen meditativo e del resto il diradarsi del colore ed una pungente atmosfera di melanconia pervade tutte queste opere”.

 

Isabella Rhode

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